Fari opachi e cristalli segnati : i consigli “fai da te” per curarli da soli
Fari opachi e fai da te – Gli italiani sembrano aver ritrovato la passione per la “piccola manutenzione” ed il “Fai da Te” per conservare, in qualche caso personalizzare, la propria auto. Un aspetto interessante anche per noi di SMA Garanzie e SMA Service: infatti, un automobilista premuroso per la sua auto è anche più consapevole dell’importanza di tutelare il suo acquisto con le formule di Garanzia Convenzionale SMA Garanzie e con i pacchetti di Manutenzione Programmata “All Inclusive” di SMA Service.
Per questo condividiamo con i nostri lettori alcuni suggerimenti pratici per la gestione “fai da Te” di due parti importanti dell’auto, la fanaleria ed i cristalli.
Come curare da sé i fari opachi
Le moderne parabole dei fanali non sono più in vetro; la misura nasce in primis da esigenze di sicurezza passiva, ma anche dalla evidenza che la plastica risulta più deformabile e lavorabile del vetro, con gli attuali disegni della fanaleria delle auto. La conseguenza nel corso del tempo è che sole, agenti atmosferici, attrito particellare con polvere e pietrisco, e non ultimo l’effetto delle sostanze organiche provenienti da moschini e vegetazione,creano uno strato opaco e satinato su quella che in origine era una superficie liscia e trasparente. L’effetto estetico si accompagna alla riduzione di intensità del fascio luminoso, a livelli che oltre una certa misura espongono l’automobilista ai provvedimenti di Polizia Stradale ed ai problemi all’atto della Revisione ministeriale.
E’ tuttavia possibile intervenire per ridurre questo effetto del tempo. La soluzione è per il 30% riservata alle soluzioni ed ai prodotti utilizzabili, e per il 70% è legata a tanto olio di gomito, ma i risultati che si possono ottenere valgono la candela, come si dice. Insomma, ecco un metodo pratico di intervento: lavare l’auto così da rimuovere ogni particella abrasiva o graffiante su ogni superficie, eventualmente proteggere i punti di contatto tra fanali e carrozzeria con strisce di nastro adesivo carta, e agire progressivamente sulle superfici usando spugnette o cotone idrofilo, sequenzialmente umidificando con : poche gocce di olio minerale (per ammorbidire e nello stesso tempo preparare la superficie); uno dei prodotti in vendita a base di crema micro-abrasiva. Con questi prodotti agire con movimenti rotatori decisi sulle superfici, e senza lesinare sul tempo, perché più si agisce e maggiori saranno i risultati. Molti “integralisti” per eliminare anche il tono ingiallito della plastica sono soliti, una volta terminata l’abrasione e la levigatura, passare del dentifricio diluito su una spugnetta, al fine di “sbiancare” la plastica. In ogni caso, alla fine di questa operazione, i fanali della vostra auto saranno tornati in condizioni migliori.
Cristalli rigati? Si può fare !!
Pochi sanno che come per i fanali, anche per i cristalli dell’auto (parabrezza in primis) si può intervenire per ridurre i micrograffi che alla lunga generano riduzione del campo visivo, rifrazione della luce riflessa e soprattutto stanchezza oculare a lungo termine.
Certamente il recupero della superficie vetrata è decisamente più impegnativo rispetto alla plastica, soprattutto se si decide di intervenire a mano e senza ausilio di apposita mola rotante elettrica.
Per la riduzione ed il recupero delle abrasioni (leggere) sui cristalli esistono diversi prodotti in pasta, gel e liquido a base soprattutto di cerio, un minerale non molto diffuso in commercio ma utile per il lavoro dei vetrai. E noi del Network SMA, che abbiamo come Mission l’assistenza e la consulenza agli automobilisti in tema di sicurezza, speriamo di aver dato ancora una volta semplici ed efficaci consigli per la Vostra tutela e la Vostra passione per l’auto.